Nasce in Italia un importante progetto intitolato “Italy art for all”, teso a migliorare l’inclusione e l’accessibilità per ciechi e ipovedenti nell’ambito delle guide tattili museali. Questa splendida iniziativa è stata promossa da Simona Cardente, guida museale che collabora con il Comune di Roma. Da anni opera in aiuto dei ciechi e degli ipovedenti anche come guida subacquea.
Noi di ‘Audiomovie’ abbiamo avuto il piacere di incontrarla e di intervistarla.
Già in un altro nostro articolo vi avevamo parlato della centralità delle guide tattili per musei. Un servizio che esula da quello che è il core business del lavoro di ‘Audiomovie’ nel campo dell’audiovisivo, ma che offriamo al pubblico non vedente e ipovedente. Parlando con Simona Cardente abbiamo messo l’accento sul tema dell’accessibilità e della fruibilità del servizio delle guide anche per questa ampia fascia di pubblico. ‘Italy art for all’ nasce proprio in questo senso, avendo come “mission” quella di includere anche ipovedenti e non vedenti stranieri, portandoli in luoghi ricchi di cultura come il nostro paese. Ecco i passaggi chiave della nostra intervista:
Come nasce l’idea di ‘Italy art for all’?
“Questo è un progetto di guida museale che mira a passare dal volontariato al professionismo. Ritengo che anche il pubblico non vedente e ipovedente abbia bisogno di essere accompagnato verso un percorso museale che sia di tutto rispetto. Sebbene infatti ci siano ottime guide museali che impiegano e investono il loro tempo a livello di volontariato, cio’ non puo’ essere sufficiente”.
In che modo sono strutturate queste guide? Ci sono nuovi mezzi tecnologici che vanno in aiuto al vostro progetto?
“Scendendo nella parte tecnica vogliamo servirci indubbiamente di nuovi strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione. A partire dalle stampa in 3D fino alla realizzazione di disegni con uno speciale metodo: il thermoform. Una volta disegnata l’opera d’arte o la struttura architettonica artistica in questione e servendosi della forza del calore, questo strumento riesce a plasmare l’opera stessa realizzandone un disegno a rilievo che l’utente riesce a toccare con mano. Avere un contatto diretto sotto forma tattile delle opere credo sia un passo decisivo e un aiuto considerevole”.
A chi è rivolto ‘Italy for all’?
“L’aspetto innovativo che mi prefiggo è quello di attrarre in Italia un numero sempre maggiore di pubblico straniero, portare nel nostro paese una cornice di pubblico ipovedente e non vedente in una logica di “incoming”. Un’inclusione che credo sia necessaria, visto anche il gran numero di opere che sono presenti sul nostro territorio. Andremo ad offrire un servizio che non sia limitato solo alla guida museale, ma agiremo anche come una sorta di tour operator”.
Riuscire a portare a termine un progetto come questo in Italia è sempre complicato, soprattutto a livello di tempistiche. La burocrazia e il poco approfondimento legislativo in questo senso non aiutano. Questo il messaggio di Simona:
“Questa idea, che mi auguro a breve possa scendere nel concreto, richiede sforzi sia in termini di tempo che economici. Un supporto che solo in pochi al momento ci riescono a dare. Un buon esempio lo posso fare citando il Comune di Roma, ma più in generale tutti i musei o la quasi totalità di essi devono mettere a disposizione. Parlo in particolar modo di accessibilità e di infrastrutture adeguate. In molti non vedenti sarebbero interessati a visitare più spesso questi musei, ma nella maggior parte dei casi riscontrano dei problemi sia nei mezzi pubblici o in mancanza di supporto di persone che li accompagnino nel loro percorso museale. Queste iniziative come la nostra dovrebbero essere più visibili sotto ogni punto di vista: accessibilità, musei e infrastrutture”.